Uranio impoveri-STUDIO LEGALE ALTERIO & PARTNERS
L'azione legale relativa al risarcimento danni per l'esposizione all'uranio impoverito prevede che il soggetto richiedente tale procedimento sia stato effettivamente esposto a zone radioattive, quindi, contaminate; inoltre, deve sussistere il nesso causale tra la manifestazione della malattia e l’esposizione alle fonti radioattive.
In dettaglio, è necessario che sia provato il nesso di causalità tra la malattia contratta e l’operazione bellica, o di pace, compiuta, nonché l’attività lavorativa svolta in ambiente contaminato, poiché solo in tale ipotesi risulterà conseguentemente accertabile una responsabilità nei confronti del soggetto che avrebbe dovuto adottare tutte le misure protettive necessarie.
La responsabilità per l’eventuale malattia contratta dal soggetto è riconducibile a coloro che avrebbero dovuto tutelare la salute dei soggetti loro sottoposti, quindi è necessario dimostrare che il Ministero della Difesa, in ambito militare, ovvero i relativi responsabili in ordine a ulteriori altri rapporti fossero stati a conoscenza della presenza del materiale radioattivo senza avere disposto l’adozione di protezioni.
Pertanto, la mancata informazione da parte dei responsabili dei lavoratori sia civili che militari sulla pericolosità della missione che si svolge in ambienti radioattivi, e la conseguente mancata adozione dei mezzi di prevenzione permettono un’azione di responsabilità (ex art. 2043 c.c.) nei confronti dei responsabili qualora sia dimostrato che la malattia è conseguenza certa dell’esposizione alla fonte radioattiva.
MODALITÀ E PROCEDURA DELL’AZIONE LEGALE
Prima di rivolgersi al Giudice, si procederà con un’azione di richiesta danni nei confronti dei soggetti direttamente responsabili del fatto dannoso; il D.P.R. 37 del 2009 prevede la possibilità di esperire un ricorso per risarcimento danni (ex art. 3).
Per potere dimostrare che la malattia di cui è affetto il cittadino sia conseguenza dell’esposizione alle radiazioni di uranio sarà necessario effettuare una visita medico legale finalizzata alla rilevazione delle nanoparticelle presenti nel sangue.
Qualora quest'azione di risarcimento danni sopra indicata non avesse esito positivo sarà possibile rivolgersi al giudice competente al fine di convenire in giudizio i responsabili del fatto dannoso e richiedere risarcimento per responsabilità (ex art. 2043 c.c.) per aver colposamente omesso di adottare tutte le opportune cautele atte a tutelare i propri soldati dalle conseguenze dell’utilizzo dell’uranio impoverito.